PERSONAGGI ILLUSTRI
Caio Cesio Sabino
Caio Cesio Sabino
MAGISTRATO LOCALE E MECENATE
Uomo di notevole importanza all'interno del Municipio romano di Sassina, con forti legami a corte, imprenditore attivo e benefattore della comunità, di Gaio Cesio Sabino ci restano numerose testimonianze nel Museo Archeologico di Sarsina, in particolare le cinque basi in marmo rosso veronese dedicate ad alcune divinità romane (Iovi O(ptimo) M(aximo) - Giove, Apollini - Apollo, Minervae - Minerva, Deis Publicis - Dei Pubblici, Spei - Speranza), e ritrovate nel centro urbano presso l'antico foro. Una base onoraria, eretta da Sabino in onore di Traiano, permette una datazione più sicura: qui l'imperatore porta gli appellativi di Ottimo, Germanico e Dacico, perciò l'iscrizione non può essere anteriore al 114 né posteriore al 116, quando Traiano assunse l'appellativo di Partico.
Cesio Sabino fu amico dei Flavi e soprattutto del poeta Marziale, che venne suo ospite a Sarsina nell'87 d.C. e che lo ricorda in alcuni suoi epigrammi, dedicati proprio a lui.
E' dalla lettura di questi che possiamo dedurre che Sabino, assurto all'importante carica di magistrato edile di Sarsina, si prodigò per abbellire la sua città di edifici in pietra e in marmo.
Dagli Epigrammata di Marco Valerio Marziale:
- Libro IX, 58, 1-4:
Nympha sacri regina lacus, cui grata Sabinus
et mansura pio munere templa dedit,
sic montana tuos semper colat Umbria fontes
nec tua Bajanas Sassina malit aquas:
O ninfa, regina del sacro lago, dove Sabino per ringraziamento
Ha offerto in pio dono un tempio,
così l'Umbria montana possa sempre venerare le tue fonti
né la tua Sarsina mai preferire le acque di Baja.
- Liber VII, 97:
Nosti si bene Caesium, libelle,
montanae decus Vmbriae Sabinum,
Auli municipem mei Pudentis,
illi tu dabis haec uel occupato.
Instent mille licet premantque curae,
nostris carminibus tamen uacabit.
Nam me diligit ille proximumque
Turni nobilibus legit libellis.
O quantum tibi nominis paratur!
O quae gloria! Quam frequens amator;
te conuiuia, te forum sonabit
aedes compita porticus tabernae.
Vni mitteris, omnibus legeris.
Se tu conosci, mio libricino,
l'onor dell'Umbria Cesio Sabino,
compatriota d'Aulo Pudente,
dagli i miei versi, pure se urgente
mole d'affari l'incalzi e insegua:
pe' carmi miei troverà tregua:
so bene ch'egli m'ama e non dubito
che, dopo Turno, mi legga subito.
Oh quanta fama ti si prepara,
quanta mai gloria! Quale mai gara
d'amici in numero che non ha eguali!
Nelle riunioni conviviali,
al Foro, nelle case dei ricchi,
di sotto ai portici, per i crocicchi,
nelle botteghe, dovunque, udrai
il nome tuo come non mai.
Del tuo viaggio eccoti i frutti:
mandato ad uno, letto da tutti.
- Liber IX, 60
Seu tu Paestanis genita es seu Tiburis arvis,
seu rubuit tellus Tuscula flore tuo,
seu Praenestino te vilica legit in horto,
seu modo Campani gloria ruris eras:
pulchrior ut nostro videare corona Sabino,
de Nomentano te putet esse meo.
O che tu fiorita sia nei giardini triburtini, o di Pesto nei roseti,
o i bei piani tusculani il tuo rosso abbia giuncati,
o in un orto di Preneste t'abbia colto una villana
o adornasse la tua veste una gaia villa campana:
perché tu più bella appaia a Sabino, dì, ghirlanda,
che ti mando io, non lontano dal mio Fomentano.
- Liber XI, 8 (13 e 14)
Scire cupis nomen? Si propter basia, dicam.
Jurasti. Nimium scire, Sabine, cupis.
Mi chiedi il nome? Sappi che l'ho baciato. Giuri
Di tener la parola? Sabino, non mi assicuri.
- Liber XI, 17
Non omnis nostri nocturna est pagina libri:
invenies et quod mane, Sabine, legas.
Non tutti i versi miei vanno bene, Sabino, per la notte:
ce n'è di adatti per il mattino.
E' noto anche il figlio di Cesio Sabino, naturale o adottivo: Sex. Tettius Sex. F. Pup(inia) Montanus Caesius Sabinus. Personaggio di rango equestre, fu edile e ricoprì una serie di cariche sacerdotali: questo attesta ulteriormente i legami della gens (famiglia) di Sabino con la famiglia imperiale a Roma.